domingo, 4 de novembro de 2018

Shambhala – Il Regno Magico


  


'Che io possa rinascere presto in Shambhala, il forziere dei gioielli, e completare le tappe del percorso del Supremo Yoga Tantra.'

Da “Il Guru Yoga del Kalachakra” di Ling Rinpoche

Cos’è SHAMBHALA? 

Shambhala, o "bde 'byung" in tibetano, significa "La fonte della felicità".



Il Regno di Shambhala assume un ruolo centrale nella dottrina del Kalachakra. Non solo il Budda storico Shakyamuni insegnò il Kalachakra tantra su richiesta del Re Suchandra di Shambhala, ma si dice anche che gli insegnamenti siano conservati in quel luogo. Si profetizza che fra qualche secolo, da Shambhala proverrà un impulso di rinascita spirituale del mondo. 

Come si può vedere nell’immagine in basso a destra, Shambhala è generalmente raffigurata a forma circolare. Suddivisa come una Ruota-Dharma, si estende tra alte montagne e numerose città. Al centro si trova la capitale Kalapa. 
Si dice che molte persone, compresi coloro che introdussero nel nostro mondo la dottrina del Kalachakra, l’abbiano visitata o che sia loro apparsa in visione. Tra coloro che ne hanno avuto visione, tuttora vivente è Khamtrul Rinpoche. Sul sito di Kalachakra.com si può leggere un breve resoconto delle sue visioni; cercate “Shambhala” e “Vision”. 
Come ha sottolineato Sua Santità il Dalai Lama durante l’iniziazione Kalachakra in Bodhgaya nel 1985, Shambhala non è un Paese ordinario: 
"Sebbene persone con legami karmici speciali possano in effetti andarci, non è un luogo fisico che si riesce a individuare. Si può solo dire che è una terra pura, una terra pura nel regno umano. E se non si possiedono i meriti e la vera associazione karmica, non ci si può arrivare." 
A sud della città di Kalapa (capitale di Shambhala)  è situato il Parco del Legno di Sandalo*, largo dodici yojana, come la città di Kalapa stessa. A est c’è il Lago Lesser Manasa*, largo dodici yojana, e a ovest il Lago del Loto Bianco*, di uguali dimensioni. Tra questi due giace il Parco del Legno di Sandalo*, al centro del quale si trova il grande Mandala Kalachakra costruito  dal Re Suchandra (primo re di Shambhala), raffigurante gli dei e le dee composti dai cinque gioielli, di forma quadrata, largo quattrocento hasta. {Dal Vimalaprabha) 
Si può parlare di tre Shambhala. la “Shambhala esterna” esiste come reame nel mondo esteriore, la “Shambhala Interna” è nascosta nel corpo e nella mente, e “l’Altra Shambhala” è il Kalachakra mandala con tutte le sue divinità. 
Il viaggio esteriore verso Shambhala è strettamente legato alla pratica in fase avanzata di completamento del Kalachakra, gli ostacoli fisici sul cammino rappresentano le barriere interiori da superare nei centri della psiche. Tali barriere formano i nodi che bloccano il flusso di energia attraverso il sistema nervoso psichico; corrispondono quindi a deviazioni mentali, quali l’ignoranza e il vizio, che limitano la nostra consapevolezza. Facendoci largo attraverso i chakra, finché non si sono aperti tutti e quindi non si è liberata la mente più interna dalla sua prigionia arrivando fino al centro del cuore, intraprendendo il viaggio interiore a Shambhala, noi cerchiamo di riacquistare questa diretta consapevolezza di un bambino con tutto il senso di meraviglia e ammirazione. Ciò non si può fare tentando di tornare al passato e ridivenire piccoli. Abbiamo perduto l’innocenza che ci permetteva di sperimentare direttamente il mondo. Non possiamo semplicemente ignorare o far scomparire per magia il muro di preconcetti che ora oscura la nostra percezione. Dobbiamo affrontare noi stessi e capire cosa abbiamo fatto alle nostre menti. Solo comprendendo le nostre illusioni e il nostro attaccamento ad esse, potremo liberarci dal loro potere e risvegliare una consapevolezza fresca e diretta del mondo che ci circonda. Piuttosto che tornare indietro, dobbiamo andare avanti, verso una nuova e più saggia innocenza, che combina la meraviglia di un bambino con la saggezza di un saggio. Trattando gli eventi ordinari della vita quotidiana come abbiamo trattato gli aspetti magici del viaggio a Shambhala, potremo riuscire a rivelare gli aspetti segreti di noi stessi, che è necessario conoscere al fine di risvegliare la mente più profonda.
Si può perfino considerare la storia e la profezia di Shambhala come un’allegoria per il corso della vita in generale. Come iniziazione, la dottrina buddista del Kalachakra in India simboleggia la nascita di un bambino con la sua fresca, nuova visione della realtà. La perdita della vera religione nel mondo esterno rappresenta la perdita del bambino della sua consapevolezza e spontaneità, mentre cresce nella società che lo incoraggia a ignorare la sua natura interiore e a mentire a se stesso. Proprio come le dottrine barbariche prevalgono nel mondo, così i valori e le preoccupazioni degli altri si impossessano della sua mente, riempiendola di desideri conflittuali e di illusioni. Egli raggiunge così la fase simboleggiata dalle guerre che i barbari vittoriosi combattono tra loro. La maggior parte della gente non va oltre questa fase; rimangono incagliati nei conflitti della coscienza superficiale, incapaci di ottenere quello che vogliono, o di vedere se stessi come sono veramente. Coloro che raggiungono il successo mondano ... raggiungono la fase in cui si trova il re che  riunisce tutti i barbari allo sbando sotto il suo dominio dittatoriale.. La battaglia finale e l’era dell’oro .. rappresentano la vera realizzazione della vita – l’ottenimento della vera maturità. 
Questo mito [di costante miglioramento], che ci ha guidato per così tanto tempo, ora sta tuttavia raggiungendo il suo limite. Anche chi sembra averne beneficiato, chi vive nei quartieri alti o in altre oasi di prosperità, prova un senso crescente di noia e di mancanza di significato che porta spesso ad atti di violenza e di autodistruzione. Il mito del progresso in effetti sembra averci condotto nel periodo degenere del materialismo che si suppone debba precedere l’età dell’oro di Shambhala. 


NOTE SULLA SIMBOLOGIA DI SHAMBHALA 



96 Principati con Milioni di Città si riferisce alla nostra rete di nadis (canali energetici nel corpo). 

Abitanti si riferisce all’energia  [vento] nel nadis. 
Anello Esterno di Montagne Innevate si riferisce alla pelle 
Anello Interno di Montagne Innevate si riferisce al canale centrale 
Due Laghi si riferisce ai canali laterali. 
Ricchezza di Tutti gli Abitanti si riferisce ai tesori della mente. 
Shambhala Interno può essere identificato con il chakra del cuore, ove si trova la mente più interna [più recondita]. 
Forma a 8 Petali delle Regioni di Shambhala rappresenta gli 8 nadis dal centro del cuore, ognuno serve uno degli 8 tipi di coscienze attraverso cui sperimentiamo noi stessi e il mondo. I 5 sensi, la coscienza di se stessi, o ego, la coscienza dei pensieri e la coscienza magazzino delle impressioni del passato. Secondo i testi, Shambhala ha  la forma di un loto a 8 petali così gli yogi possono visualizzarlo come un mandala nei loro cuori [Dardo Rinpoche]. 
Luce Brillante dal Palazzo che trasforma la notte in giorno si riferisce alla brillante, chiara consapevolezza che disperde l’oscurità dell’ignoranza e dell’illusione. 
Lucernari nel Palazzo del Re dotati di lenti per cogliere la vita su stelle e pianeti lontani si riferisce all’ampio raggio e portata della chiara luce  della consapevolezza 
Specchio Magico del Re che permette di osservare tutto da vicino si riferisce ai poteri veggenti della mente più interna. 
Trono d’Oro del Re con 8 leoni si riferisce al potere e alla fermezza soggiacenti alla mente più interna. 
Gemma che Realizza i Desideri si riferisce al potere della mente più interna di liberare se stessa. 
Canne magiche, i “detentori del potere della mente" che hanno i 96 Re minori (che permette loro di inviare messaggi in qualunque luogo in un istante – telefoni cellulari!) si riferisce alla comunicazione efficiente e al controllo che i livelli più profondi della mente possono esercitare sul corpo e sulla coscienza. 
Laghi simboleggiano i frutti della pratica spirituale; il lago Padma Karpo "Loto Bianco", implica che esso riflette la pura consapevolezza della mente più interna. 
Parco Malaya o "Boschetto Fresco " si riferisce alla fresca e rigenerante consapevolezza della realtà, che estingue i dolorosi fuochi del desiderio e delle illusioni. 
Pace e Armonia si riferisce al fatto che la gente di Shambhala non è più schiava dei conflitti e dei tumulti interiori. 
Leggi Gentili e Nessuna Dura Punizione si riferisce al fatto che una volta raggiunto questo stato, non serve più la dura (auto) disciplina.
Demoni Sottomessi, gli abitanti hanno sottomesso i demoni e li hanno resi servi significa domare gli impulsi più selvaggi e usarli per raggiungere l’obiettivo. 
Nessuna Perdita di Virtù nonostante gli abitanti godano di ricchezze e comodità significa l’essere oltre l’attaccamento che non permetterebbe di ottenere l’illuminazione. 
Grande Distanza (di Shambhala) si riferisce alle recondite e misteriose regioni della mente inconscia. 



L’Astrologia Tibetana 
  

INTRODUZIONE

L’astrologia tibetana trae le sue origini da diverse tradizioni: indiana, cinese, la locale religione Bon e il Kalachakra tantra buddista.
Tradizionalmente l’astrologia era una delle cinque scienze secondarie in Tibet. Concerne non solo la divinazione, ma è anche utilizzata nello studio dei cicli temporali, della cronologia tibetana e la compilazione del calendario. Il calendario, nella forma di almanacco, è ancora molto importante nella vita di tutti i giorni dei tibetani, per assicurare che le loro attività quotidiane siano in armonia con il cosmo.
In generale, certi giorni della settimana e del mese sono considerati di buon auspicio per attività specifiche (dal matrimonio alla esposizione di bandiere con preghiere – perfino il taglio dei capelli); ma occorre anche considerare ogni giorno alla luce della carta astrologica dell’individuo relativa alla data di nascita. Inoltre, la posizione dei pianeti e i cicli degli elementi determinano la buona o la cattiva fortuna e la buona o cattiva salute.
Nei villaggi tibetani, gli astrologi consigliano la gente su praticamente ogni cosa: dal tempo meteorologico, il momento migliore per il raccolto, se e quando ci si debba sposare, fino a importanti accordi d’affari. Se l’esito fosse negativo, spesso vengono consigliate pratiche religiose per eliminare gli ostacoli, eseguite da monaci dei monasteri locali. Tradizionalmente un dottore in medicina tibetana (Amchi) avrà studiato anche astrologia per determinare, ad esempio, la tempistica appropriata per un trattamento. Di conseguenza, in molti villaggi il medico è anche l’astrologo; oltre a un insegnante buddista locale, lui/lei sarà probabilmente la persona più importante da consultare per ottenere consigli.
Alla nascita di un bambino, si controllano le carte astrologiche per verificare se siano necessari particolari riti per allontanare influenze negative dei pianeti. Per i defunti spesso si prepara una “carta di morte" per programmare l’esecuzione del funerale. Una esecuzione non appropriata può portare problemi alla famiglia e al deceduto.
L’astrologia tibetana non è fortemente legata solo alla religione; anche i medici tibetani studiano l’astrologia (e i testi religiosi) per determinare la tempistica dei trattamenti, ecc.

L’astrologia tibetana, “Naktsi”, ha origini prevalentemente cinesi,mentre l’astrologia “Kartsi” ha origini indiane.

ORIGINE DALLA “RELIGIONE SENZA NOME” TIBETANA 



L’astrologia tibetana contemporanea conserva un sistema proveniente dall’antica “religione senza nome” del Tibet, che contempla cinque forze individuali (La - vitalità, Sok – potenziale della vita, Lu – salute del corpo, Wangthang – potere personale, e Lungta – cavallo di vento) o energie all’interno della persona. Queste energie sono collegate agli animali e agli elementi cinesi, ad esempio, la forza La del cavallo è il legno, ecc. Questo sistema è peculiare del Tibet ed è importante per redigere  gli oroscopi annuali.
La La si muove attraverso il corpo in cicli mensili, l’elemento Wangthang è lo stesso elemento che governa l’anno nell’astrologia cinese.
Quando le forze si indeboliscono, vengono prescritte numerose pratiche specifiche per ripristinarle, dal risparmio di vita di animali alla recitazione di mantra o l’esecuzione di riti particolari, come l’esorcismo. 


Pagina contenente simboli tratti da un testo astrologico tibetano (da www.tibetart.com).

ORIGINI BON 


La religione Bon era già diffusa in Tibet prima dell’introduzione del Buddismo. Tuttavia nei secoli molte pratiche buddiste si sono radicate nel Bon, e viceversa. A chi non conosce bene i robes*, l’iconografia o i riti, può perfino risultare difficile percepire una differenza.

L’astrologia è importante nel sistema Bon. Sono indicati metodi per la divinazione, la difesa contro le influenze negative, calcoli astrologici e diagnosi mediche.
Le quattro tipologie di sistemi di calcolo astrologico, secondo David Snellgrove, sono:

Lo specchio degli oroscopi magici
Il cerchio di Parkhas (trigrammi) e Mewas (quadrati magici in 9 colori) – origine cinese
La Ruota del Tempo (Kalachakra) degli elementi
Il metodo Jushak: calcolo dell’interdipendenza

Una divinità Bon molto importante si chiama Balchen Geko, che si dice governi il tempo e i tre mondi dell’esistenza. In tal senso la divinità è analoga al Kalachakra del Buddismo.

Il sistema tibetano si basa su un anno lunare di 360 giorni e cicli di 60 e 180 anni. Poiché l’anno è più lungo di 360 giorni, alcuni giorni raddoppiano, mentre altri vengono saltati in un modo complicato. Per adattare il calendario all’osservazione, occasionalmente viene inserito perfino un mese aggiuntivo.


ORIGINI CINESI 

Dall’astronomia e astrologia cinesi originano concetti quali i Trigrammi dal I Ching, i nove quadrati magici, o Mewa, cicli di dodici e sessanta anni, i dodici animali, i cinque elementi, la dualità di Yin e Yang, ecc. La tradizione vuole che l’astrologia cinese sia stata introdotta in Tibet dalla principessa Kongyo nel 643, ma sono probabili influenze molto precedenti.
Due principali sistemi tibetani hanno origine cinese: “Naktsi” o “astrologia nera” (chiamato così in quanto in tibetano la Cina si chiama 'area nera), e l’”astrologia degli elementi” o Jungtsi.

I cinque elementi 
I cinque elementi, o agenti, cinesi sono Terra, Acqua, Fuoco, Legno e Metallo; diversi dagli elementi che costituiscono l’universo nell’astrologia indiana: Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Etere.
Gli elementi cinesi sono forze naturali dinamiche di trasformazione -energie – in costante reciproca interazione. I nomi non sono direttamente associati agli oggetti dello stesso nome, ma si riferiscono ad affinità che possono portare a relazioni positive, neutrali o negative. La quantità eccessiva o carente di un elemento specifico può essere pericolosa. Sono associati a una direzione e a un periodo dell’anno. La Terra è associata ai periodi di fine e inizio stagione, e alle direzioni intermedie (NE, SE, SO, NO). Il legno domina in primavera e all’est, il Fuoco in estate e al sud, il Metallo in autunno e all’ovest, l’Acqua in inverno e al nord.
Ciascun elemento presenta una relazione specifica con un’attività, un colore, un pianeta, un organo ecc. Gli elementi hanno relazioni specifiche tra di loro, descritte come Madre, Figlio, Amico e Nemico. Possono inoltre avere una polarità femminile o maschile, in maniera analoga allo Yin e Yang.
L’immagine sopra mostra alcuni aspetti discussi sotto:
Sulla pancia della Tartaruga cinese al centro si trovano i nove Mewa, circondati dagli 8 Trigrammi, accanto vi sono i dodici animali. Il simbolo  del Kalachakra, dieci volte più potente, si trova in alto a sinistra, vicino a Chenrezig, Manjushri e Vajrapani.

I Dodici Animali
I dodici animali: Ratto, Vacca, Tigre, Lepre, Drago, Serpente, Cavallo, Pecora, Scimmia, Uccello, Cane e Maiale sono associati a ore, giorni, mesi e anni. Ogni animale è collegato a un elemento che rappresenta la sua forza vitale, una direzione, un sesso specifico e certe caratteristiche della personalità. Gli animali possono andare d’accordo o meno su diversi livelli.
Ogni anno è la combinazione di un animale e un elemento. Ciò porta a cicli di 12 x 5 = 60 anni. Inoltre, i mesi sono in alternanza maschi o femmine

Le nove Mewa
Le “nove mole” o 'nove isole colorate” derivano dal I Ching e dalla numerologia cinese. Ognuna delle nove Mewa è associata a un colore, una direzione e un elemento. Ad esempio, le tre bianche (1, 6 e 8) sono metallo. Ogni giorno, mese e anno, le Mewa si muovono.

Gli Otto Trigrammi (Parkhas)
Rappresentano l’equivalente dei pa-kua cinesi, che formano la base del I Ching. A loro volta, i pa-kua si fondano sul concetto di Yin e Yang. Sono: Fuoco, Terra, Metallo, Cielo, Acqua, Montagna, Legno e Vento. Sono un’estensione della teoria dei cinque elementi.
Origini indiane
E’ probabile che l’astrologia tibetana abbia avuto influenze indiane, tanto quanto cinesi. Anche in questo caso, il nome tibetano per l’India, “area bianca”,ha portato al termine “astrologia bianca”. La civiltà indiana agli inizi della sua storia ebbe molti scambi culturali con il mondo esterno, il che si riflette in uno zodiaco identico a quello mesopotamico (dodici segni e dodici case) e i diffusi decani. Più tardi tuttavia intervennero differenze, ad esempio con l’allontanarsi della maggior parte degli altri sistemi dall’antico zodiaco siderale, che è invece rimasto nella tradizione indiana. Anche i sistemi cinese e indiano potrebbero avere origini comuni negli albori della storia. Esistono analogie, ad esempio, tra le 28 costellazioni lunari cinesi e i 27 o 28 Naksatra indiani (dai Veda), e l’importanza dei nodi lunari, Rahu e Ketu.

Segni dello zodiaco 
Il sistema indiano si basa sull’osservazione del sole, della luna e dei pianeti come l’astrologia occidentale. Il cielo notturno appare come un globo punteggiato di stelle che circondano la terra. Nell’arco di un anno, il sole si sposta lungo questa distesa di stelle e completa un ciclo. Questo ciclo è suddiviso in 12 sezioni, chiamate i segni dello zodiaco. L’astrologia occidentale segue i cicli del sole relativamente alle stagioni, mentre il sistema tibetano-indiano segue i cicli del sole relativamente alle stelle.  Esiste una piccola differenza tra questi due metodi, che nei secoli si è accresciuta, fino a coprire quasi un segno completo. Per il resto, i segni sono uguali a quelli del sistema occidentale: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci. La spiegazione generale dei segni è analoga a quella occidentale. Due differenze importanti sono la relazione con diverse parti del corpo e il fatto che i segni indiani sono divisi in segni diurni e segni notturni (per indicare quando la loro influenza è più intensa).
Case Lunari 
L’astrologia indiana menziona 27 case lunari (Naksatra), ma poiché una comprende due costellazioni adiacenti, copre 28 costellazioni. Ognuna di queste case è associata a un elemento indiano (Vento, Fuoco, Acqua, Terra). Nel sistema tibetano le case lunari sono anche state collegate agli elementi e alle direzioni cinesi.

Pianeti
Sia i segni zodiacali sia le case lunari sono governate da un pianeta specifico, nell’ordine: Ketu, Venere, Sole, Luna, Marte, Rahu, Giove, Saturno, Mercurio. (Ketu e Rahu sono nodi della luna.) Il governo dei pianeti sui segni è lo stesso dell’astrologia occidentale.

KALACHAKRA


Il sistema tantrico Kalachakra contiene non solo un vasto sistema di pratiche religiose,  ma anche un bagaglio di conoscenza medica. Al centro del sistema si trova il noto concetto di “come sopra, così sotto”, la corrispondenza tra l’universo esterno e i processi fisici e mentali interiori negli esseri umani. Descrive l’interazione dei fenomeni umani e cosmici con il tempo e costruisce un completo sistema di astrologia indiana.

Di particolare interesse è il fatto che questa tradizione contiene tutti gli elementi dell’astrologia indiana, ma si fonde con principi cinesi. I tibetani adottarono il ciclo di 60 anni nel 1027, poiché era insegnato sia nel Kalachakra tantra, sia nella tradizione cinese.
Interessanti informazioni al riguardo sono disponibili su www.tibetan-astrology.net e circa l’astrologia e l’astronomia Kalachakra, il sito Kalacakra.org è probabilmente la fonte migliore sul web.
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